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mercoledì 21 dicembre 2016

LA TOP10+1 DEL 2016

di Matteo Marescalco


Arriva la fine di un 2016 ricchissimo di eventi e di incontri (tra gli ultimi, quello con M. Night Shyamalan, in occasione dell'anteprima italiana di Split) e, inevitabilmente, è tempo di classifiche. Come al solito, evitiamo di parlare dei film migliori della stagione, preferendo concentrarci su quelli che ci hanno maggiormente colpito e su cui abbiamo investito, a partire dalle anteprime per i film già usciti in sala, e sui quali scommetteremo tutto, per i film che usciranno in Italia nel 2017. Per quanto riguarda i criteri di selezione, sono entrati in classifica tutti i film che hanno avuto una proiezione in Italia nel 2016, sia anteprima legata ad un particolare evento sia proiezione festivaliera. 
A voi la famigerata Top10+1!
P.s. Non abbiamo ancora visto Paterson di Jim Jarmusch che, sicuramente, visti i gusti di chi vi scrive, sarebbe finito in Top10+1.

THE HATEFUL EIGHT di Quentin Tarantino
L'ottava sinfonia di Tarantino, il film evento dell'anno: un meccanismo detonatore di conflitti storici mai sopiti che trovano la loro piena realizzazione tra quattro pareti. Il circense del cinema raggiunge l'artificializzazione totale con uno spettacolo multisensoriale dal carattere unico. 

I MIEI GIORNI PIU' BELLI di Arnaud Desplechin
L'antropologo francese Paul Dedalus, dopo un soggiorno all'estero, torna a Parigi. Interrogato su un suo omonimo dai servizi segreti francesi, ripercorre la sua vita, cerca tra i ricordi, sviscera la sua giovinezza tra i fratelli ed il padre vedovo. E giunge ad Esther, il suo primo e struggente amore. Un film-fiume che è un viaggio lungo una vita intera. Scandito dagli eccessi della passione e dai turbamenti giovanili, I miei giorni più belli è incentrato sull'Antoine Doinel del cinema di Desplechin. Uno dei più intensi film dell'anno!

DESIERTO di Jonas Cuaron
L'opera seconda di Jonas Cuaron, figlio di Alfonso, non lascia ampio spazio alla speranza. Il deserto è stato vinto. Ora resta da affrontare il sogno americano, al chiaroscuro di un tramonto che lascia soltanto una fioca luce sul futuro. 

THE BAD BATCH di Ana Lily Amirpour
Nelle prime inquadrature, l'occhio umano si perde nelle desolate lande di un deserto che sembra estendersi all'infinito. Un corpo da modella si aggira in questo ambiente devastato dalla luce solare, sopravvissuto ad un'esplosione nucleare, ad una guerra post-atomica, o forse, semplicemente alla politica di Donald Trump. Sbilanciato e poco coerente, ma tremendamente vivo. Come gli strani personaggi che popolano il film. Da non perdere!

TRUMAN di Cesc Gay
Il viaggio di due amici alla ricerca del tempo perduto. Bastano pochi e discreti tocchi per realizzare un film sull'assenza. Basta uno sguardo, un abbraccio, un'occhiata ed un sorriso, un qualsiasi cenno di intesa, per vivere una vita dignitosa sul versante degli affetti. Nonostante tutto. 

LA LA LAND di Damien Chazelle
Nuova apertura con il botto per la Mostra del Cinema di Venezia grazie allo shekeratissimo La La Land. Il film è una gioia per occhi ed orecchie, porta via un pezzo di cuore, affascina e cattura. Inizia con un ritmo frastornante tra coreografie autostradali e, pian piano, placa il suo baricentro. Fino all'onirico finale che lascia spazio per un ultimo sprazzo di sogno nella city of stars. Il dispositivo cinematografico non è mai stato così attraente ed amaro.

NERUDA di Pablo Larrain
Neruda è un anti-biopic, una poesia, un canto a Neruda e al suo universo. Nel corso della narrazione diventa commedia nera, poliziesco, film storico e western, tutto orchestrato come in un racconto di Borges. L'anima poetica e quella politica del personaggio si mescolano, si confondono e si scindono. In questo road movie metafisico, i protagonisti si rincorrono, cambiano ruolo e si trasformano. Una bomba in attesa di detonare. 

SPLIT di M. Night Shyamalan
Incluso in Top10+1 in via del tutto eccezionale a causa del fan screening romano del 15 Dicembre, in uscita nelle sale mondiali il 26 Gennaio. Split conferma tutto il talento di M. Night Shyamalan, tra i maggiori storyteller del cinema contemporaneo, nonostante i ripetuti attacchi mediatici che hanno costellato la sua carriera. Lineare, in grado di emozionare il pubblico e di sfoggiare un cattivo di prim'ordine, non manca nemmeno il famigerato twist-ending su cui Shyamalan ha sempre giocato. Twist-ending che non prende mai in giro lo spettatore ma che lo pungola a guardare la realtà in modo diverso, superandone i tanti filtri che offuscano spesso lo sguardo. 

ONE MORE TIME WITH FEELING di Andrew Dominik
La macchina da presa danza malinconica sulle note di Nick Cave, in uno dei momenti peggiori della vita privata dell'artista. Ma in uno dei migliori sul versante musicale. La rielaborazione del lutto attraverso la composizione musicale ha dato vita a un'opera sublime e commovente che avvolge completamente lo spettatore. Un romantico esercizio di stile in bianco e nero dotato di un gran cuore.

SING STREET di John Carney
Le migliori sorprese della Festa del Cinema di Roma, durante le ultime due edizioni, le ha regalate Alice nella città. Sing Street di John Carney e Microbe e Gasoline di Michel Gondry hanno profondamente colpito la platea. Nella sua leggerezza di facciata, questo cinema artigianale si fa cantore di una giovinezza ai margini, sempre sull'orlo del precipizio ma mai disposta a cadere vittima dell'omologazione. Due inni al cinema, al lavoro di gruppo e alla speranza, con finali opposti ma con la stessa consapevolezza di aver vissuto un'avventura bigger than life

LA MIA VITA DA ZUCCHINA di Claude Barras
Protagonista del film è un bambino di 9 anni chiamato Zucchina che, dopo la morte della madre, viene mandato a vivere in una casa famiglia: grazie all'amicizia di un gruppo di coetanei, tra cui spicca Camille, Zucchina riuscirà a superare ogni difficoltà, abbracciando infine una nuova vita. Barras e Sciamma raccontano questa storia senza mai cadere nel pietismo e nel politically correct ma infrangendo diversi tabù. Non perdete questo gioiello malinconico, triste e commovente. Ma carico della speranza che soltanto l'amicizia sa dare. 

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