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domenica 18 dicembre 2016

INCONTRO CON M. NIGHT SHYAMALAN

di Matteo Marescalco

-Le persone si dividono in due gruppi. Se hanno un'esperienza positiva, per il primo gruppo non è solo fortuna o pura coincidenza. E' un segno. La prova che qualcuno lassù li protegge. Per il secondo gruppo, si tratta solo di fortuna, di un evento propizio-. 

A primo acchito, potrebbe sembrare esagerato introdurre quanto sto per raccontarvi con questa frase tratta da Signs. Eppure... 
Il 15 Luglio scorso ho portato a termine il mio percorso di laurea triennale in Arti e Scienze dello Spettacolo, Facoltà di Lettere e Filosofia, alla Sapienza di Roma con una tesi sul cinema di M. Night Shyamalan. Ho applicato al mio lavoro gli strumenti dell'analisi del film, dedicandomi con particolare attenzione al sottotesto dei film del regista di Filadelfia, come una rete di relazioni simboliche che garantiscono il piano della significazione e il meccanismo dell'intreccio, delle componenti formali e dell'immaginario. Ho preso in considerazione il carattere autoriale di Shyamalan, che cura personalmente ogni aspetto della produzione e della realizzazione dei suoi lavori e che ha utilizzato le articolazioni di genere (thriller, horror e fantascienza) come costrutto culturale per costruire complesse forme drammatiche. Da Lady in the water e dallo studio della sua struttura morfologica e della costruzione fiabesca, sono passato a The Village, che ho analizzato per delineare le differenze tra nucleo familiare e societario e per un'analisi sociologica del contesto, per la quale mi sono avvalso delle riflessioni di David Lyon e Zigmunt Bauman sulla moderna società liquida e sulle metodologie di sorveglianza. Infine, hanno trovato spazio anche la costruzione della suspense e delle dinamiche dello sguardo in Signs e i meccanismi epistemologici dei Mind-Game Film. Con un'irremovibile consapevolezza che lega l'intera produzione di M. Night Shyamalan: la necessità del racconto e della fede in esso come modalità di organizzazione della conoscenza umana e degli eventi vissuti in un contesto temporale che, solo in virtù di ciò, diviene pienamente comprensibile.  

L'1 Dicembre ho scoperto che il 15 dello stesso mese (guarda caso, esattamente 5 mesi dopo essermi laureato, il 15 Luglio) M. Night Shyamalan sarebbe venuto a Roma, in occasione di un fan screening di Split al Cinema Barberini. Tutto ciò avrebbe voluto dire non soltanto chiudere, in un certo senso, un cerchio di natura accademica ma soprattutto realizzare un sogno che coltivo fin da piccolo, quando mi lasciai pesantemente suggestionare dalla prima visione del magnetico Signs. Da quel momento ho usurato il dvd per le ripetute seguenti visioni. Grazie a Shyamalan, il mio rapporto con il cinema ha avuto inizio ed il mio approccio ai film ed ai registi è diventato sistematico. E, in effetti, il 15 Dicembre, dopo una lunga attesa durata due settimane, fatta di vero e proprio stalking nei confronti dell'ufficio stampa della Universal Pictures International Italy (a tal proposito, non finirò mai di ringraziare la gentile e disponibile Cristina Casati), l'atteso incontro è avvenuto. Ho avuto modo di scambiare qualche battuta con Night, di mostrargli la tesi, di ricevere un autografo con dedica (sintesi di tantissime emozioni e significati che vanno oltre i suoi film stessi) e di fare una foto insieme a lui. La situazione si è fatta surreale nell'esatto momento in cui è stato lui a chiedermi una foto con me e la mia tesi. Pensare che una foto con Shyamalan, me e la mia tesi sia nel suo smartphone (e sia stata postata, pochi giorni dopo, sul suo profilo Twitter) genera un terremoto emozionale che mi travolge in pieno. Per completare il quadro dell'evento, considerate anche il fatto che, da studente fuori sede, sarei dovuto tornare a casa in aereo proprio la mattina del 15 Dicembre (ragion per cui, se avessi acquistato i biglietti per quella data, avrei perso l'incontro con Shyamalan). Ma una serie di fortuite circostanze ha fatto in modo che io non potessi acquistare il volo di ritorno per quel giorno. Dopo pochi minuti, sarebbe stata diffusa online la notizia del fan screening romano. 

Comprendete, adesso, il senso della citazione iniziale? Durante la masterclass, il cineasta si è dimostrato estroverso e desideroso di interagire con il pubblico. Ha risposto a molte domande degli ospiti in sala e ha svelato tratti del suo carattere e della sua vita sconosciuti ai più. Insomma, i ringraziamenti a Cristina, che ha fatto sì che avvenisse l'incontro, e alla Fondazione Cinema per Roma che, in collaborazione con la già citata Universal Pictures International Italy, ha organizzato la masterclass e la proiezione sono doverosi. 

Per ulteriori dettagli sulla masterclass e per la recensione di Split, che arriverà in sala il 26 Gennaio grazie a Universal Pictures, vi rimando al prossimo articolo che sarà pubblicato a breve!

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